si porta a roma… cercare coinquilini (di merda?)

Gente che va, gente che viene. Solitamente, la composizione della fauna – nelle case abitate dai fuorisede fuoriposto – è in continuo divenire. Chi si laurea e torna in terra natia, chi se ne va in erasmus e subaffitta, chi trova lavoro e diventando ricco cerca condizioni di vita più umane, chi si è rotto di essere sempre l’unico a rispettare i turni delle pulizie e quindi abbandona la strada vecchia per una nuova… insomma, almeno una volta all’anno ci si ritrova a dover cercare nuovi coinquilini.

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Ora gli atteggiamenti possibili sono più o meno due. Il primo è il fuorisede ‘sticazzi’. Costui vive da anni in contesti abitativi di questo tipo e ha sviluppato un lodevole atteggiamento blasé – mi perdoni Simmel – e quindi non se ne frega un bel nulla di chi gli dorme accanto. Appurato che non è un serial killer, che paghi la sua parte di affitto e che non emani odori così sgradevoli da passare attraverso le pareti… per lui/lei va bene chiunque.

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Di solito questo atteggiamento è accompagnato da un totale disinteresse anche per le attività di ricerca, salvo poi impanicarsi pochi giorni prima che si liberi la stanza – e quindi si faccia concreta la possibilità di dover pagare anche la sua parte.

Poi c’è il fuorisede ‘risorse umane’. Questa tipologia è una figura a metà tra uno psicologo, un antropologo e un sociologo, che sente di dover investire questa gran quantità di competenze multidisciplinari improvvisandosi selezionatore del personale. La scelta del coinquilino necessita di un incontro preliminare, di una riunione con il resto della casa, e poi di una selezione ad eliminazione progressiva, tipo talent show.
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Nei casi estremi il fuorisede risorse umane provvede anche alla compilazione di una scheda per ogni candidato, elencando pro e contro per aumentare le scientificità della scelta finale. I contesti più divertenti sono quelli in cui un’intera casa è abitata da gente del genere: dopo ogni colloquio si assiste a dei veri e propri summit, con la rissosità di riunione di condominio e la serietà del consiglio di amministrazione di una multinazionale.

Il peggio che ti può capitare? Di vivere con fuoriposto della sola categoria ‘sticazzi’ che sono convinti di trovare il coinquilino perfetto all’ultimo minuto, salvo poi ritrovarsi puntualmente con il coinquilino di merda… solo che questa volta è in casa, non su facebook.

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