si porta a roma… (non) andare al mare

Anche se con un paio di mesi di ritardo, l’estate pare essere arrivata anche a Roma. Gli esami estivi incombono minacciosi, e così l’incontentabile fuorisede ha smesso di dire “che tempo di merda” per iniziare a lamentarsi con “maledetti tutti quelli che vanno al mare mentre io sono a casa a studiare”. Fin qui nulla di nuovo sotto al sole.

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Il vero fuorisede che si rispetti, in verità, pur lagnandosi ogni due minuti della mole di studio (what?!) e del caldo, riesce a essere fuoriposto fino in fondo: la domenica al mare ci va lo stesso, anche con l’esame lunedì. Nel migliore dei casi l’evento è annunciato più o meno così: “tanto mi porto i libri in spiaggia, e poi dobbiamo studiare tutti no? Quindi ragà se dobbiamo andare ci andiamo con la testa produttiva”.

Date queste premesse, lo squattrinato fuorisede capitolino inizia il proprio viaggio della speranza verso le ridenti coste laziali. Treni, trenini, autobus: un po’ tutto porta alle varie località balneari vicino Roma. Nei mesi precedenti all’estate  i romanideroma hanno già preparato la fragile psiche del fuorisede, il più delle volte  del sud e abituato ai mari più belli del mediterraneo.

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Perfettamente consci di avere un mare de merda – e vergognandosene intensamente – i romani “mettono le mani avanti”, rinnegando le proprie coste, figlie di un Dio minore: “no vabbè io – è solito dichiarare il pariolino in mocassini – ci vado solo a fare aperitivo al Singita, giusto per fuggire dallo smog cittadino”. Egli non sa che lo smog cittadino è preferibile al fango marino, d’altronde vive beato pur non sapendo che Fregene si scrive con una sola G.

Ciononostante, il fuorisede fuoriposto non ci sta a farsi intimorire dai pregiudizi: sto maredemerda lo vuole vedere con i suoi occhi. E così parte alla volta di Ostia, con la mente aperta a nuove esperienze. Tutto poteva aspettarsi lo studente peones, tranne ciò che gli si para davanti: una massa informe di culi, muscoli, tanga, slip bianchi, osceni shatush scoloriti; il tutto condito da ettolitri di viscido olio abbronzante e lasciato rosolare al sole per circa 8 ore su dei lettini che vanno dai 25 euro in su. Questo si che è felliniano, altro che grande bellezza.

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Nella mente del fuorisede fuoriposto riecheggiano come le urla di Cassandra gli avvertimenti degli studenti più navigati. Pugliesi, calabresi, siciliani alla loro quarta o quinta estate a Roma, che si sono rifiutati di accompagnarlo al mare: “Al limite si salva Santa Marinella… ma comunque senti a me, vatti a vedere un museo, vai a boccheggiare a villa Ada, ma risparmiati Ostia, Fregene e la Roma on the beach: è l’unico modo per continuare ad amare i Romani”.

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