si porta a roma… nanni moretti (prontuario da aperitivo)

A dieci giorni dai suoi sessant’anni, le dieci cose – in ordine sparso – da sapere su Nanni Moretti, colui che ha inventato (involontariamente?), smontato e (secondo molti) personificato il concetto di radical chic alla romana.

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A Roma è impossibile essere (leggi: riuscire a sembrare) studenti intellettuali di sinistra poveri e fuorisede senza conoscere alcune nozioni base sul regista che ha chiuso l’ultima disastrosa campagna di Bersani. Sia agli aperitivi giusti che a quelli sbagliati la citazione morettiana va colta e possibilmente fatta. Ecco un sintetico (e incompleto) prontuario per evitare di apparire troppo ‘radical’ o non abbastanza ‘chic’. E soprattutto per imparare a usare con scioltezza i termini ‘radical’ e ‘chic’ senza saper bene cosa si stia dicendo.

Insomma, se non hai voglia di leggere i 25.118 caratteri su wikipedia o non hai tempo di (ri)vedere gli 11 film che ha girato, per evitare cadute di stile può bastarti questo:

1. #Nanni60 è l’hashtag cult coniato da @annodavaarte e lanciato in top trends dalle classifiche di @farchibugi. Si è trasformato in un manuale esteso del sentire comune morettiano. Intreccialo con #cinePD per un’esperienza mistica.

2. ‘Faccio cose vedo gente’ (Ecce Bombo, 1978) è proprio la base. Di solito è (malamente) usato dai radical chic per descrivere con disprezzo i propri simili. E’ uno dei primi sintomi, un po’ come quando i pazzi urlano ‘IO NON SONO PAZZO!’

3. ‘Di’ una cosa di sinistra’ (Aprile, 1998) è la cit. più attuale. Anche perché D’Alema è ancora lì a dire cose poco ‘di sinistra’. Attenzione a citare correttamente: ‘una cosa’ per molti non vuol dire la stessa cosa di ‘qualcosa’.

4. È di Roma. Se mentre sorseggi il tuo spritz smanetti con lo smartphone di nascosto per cercare la curiosità, evita di apparire goffo a buffo: non è di Brunico (what?!). Wikipedia non ha sbagliato, è nato davvero in quel paesino dell’estremo nord, ma solo perché i genitori erano da quelle parti. A fine agosto. Sessant’anni fa.

5. ‘Spinaceto, pensavo peggio’ (Caro Diario – In Vespa, 1993) è irresistibile se usata dal neofilantropo di turno che vuole descrivere ‘il degrado delle periferie romane, abbandonate anche dalla sinistra’… e che magari non sa manco che la Vespa ha le marce.

6. ‘Te lo meriti Alberto Sordi’ (ancora Ecce Bombo, 1978) va usata con cautela. Prima accertati che al tuo tavolo non ci sia un estimatore del mielismo dell’ultim’ora. Uno di quelli che stanno tutto il tempo a chiedersi cosa sia arte e cosa no per arrivare alla conclusione che tutto è arte, Britney Spears inclusa. L’accezione antropologica di cultura ha fatto danni irreparabili.

7. Sacher è la torta che dà il nome al cinema e alla casa di produzione di Moretti. Qui vai sul sicuro, nessuna gaffe: si parla proprio della torta austriaca. Amatissima dall’autore, fa anche una comparsata in Bianca. Si, il dolce… fa la comparsa, embé?

8. ‘Mi si nota di più’ (non c’è due senza tre, Ecce Bombo, 1978 – non ti metto manco più il link, tié) l’abbiamo pensata un po’ tutti almeno una volta. Eppure c’è sempre qualcuno che riesce a dirla sul serio e quello che la mette in pratica. Osceni e imbarazzanti.

9. Capacità predittive: Papa dimissionario e Berlusconi condannato. Potrebbe capitarti che qualcuno faccia riferimento a poteri paranormali di Nanni Moretti. No, non è parente della Marchi, ma ha predetto le dimissioni del

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Papa (Habemus Papam, 2011) e i 7 anni di condanna a Berlusconi (Il Caimano, 2006). E no, non è la condanna di cui tutti parlano in questi giorni (processo mediaset, di terzo grado), ma una precedente (processo Ruby, di primo grado): non confonderti, non sono ammesse défaillance sul giaguaro.

10. (Bianca, 1984) è il tuo film preferito di Moretti. In questo modo non sbagli se proprio senti la necessità di aprir bocca senza averne visto nemmeno uno. Non dovrai dare spiegazioni perché nessuno oserà contraddirti. Se poi vuoi argomentare, butta lì ‘una Laura Morante in stato di grazia’, e stop. Prendila così, come un atto di fede. Non sarai il primo.

Ma per essere radical dalla testa ai piedi, pubblica in bacheca ‘Cambia todo cambia’ di Mercedes Sosa. Fioccheranno ‘mi piace’ come se non ci fosse un domani.

Ora se vuoi leggerti qualcosa di ben scritto su #Nanni60, cambia sito e beccati @lasoncini

pillola capitolina: pioggia in metro A… e giustizia fu!

Certo è che la capitale non poteva riaccogliere i fuorisede peggio di così. Dopo le settimane passate nelle paradisiache e soleggiate località natie, nubifragi in capitale a minacciare disco all’aperto, arene del cinema e… la metro.

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storica immagine d’archivio, giusto per rendere l’idea. le pozzanghere della b sono di minore entità

Però per giorni ti chiedi perché faccia notizia la pioggia in metro. Da sempre, ogni volta che una nuvola sfiora il raccordo anulare alle fermate di Colosseo, Termini, Cavour si creano delle scivolosissime pozzanghere. E la linea B – quella sfigata lenta e puzzosa, ma super colorata dai writer – chiude più o meno a lungo.

La novità è che finalmente piove anche nella linea A – quella nuova veloce e climatizzata. Roma è ogni giorno più democratica, vero?

@disinfoATAC  e @Atacdimerda sono i due account da seguire e mettere a confronto con l’ufficiale @infoatac per farsi due risate.

si porta a roma… trovare casa (legalmente: parte 3)

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Sono sicuro che tra qualche giorno/settimana/mese/anno troverai la stanza dei tuoi sogni a Roma. Passaggio obbligato, la prima e seconda parte della mini guida semiseria per orientarsi nell’immensa capitale. C’è da dire che per lo più – almeno per quel che ho sperimentato io – a Roma il contratto d’affitto agli studenti si fa. Ma oltre a farlo, bisogna farlo bene.

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in edicola a 99 cent

Se vuoi una stanza tutta per te e non sei Virginia Woolf esiste una controguida ad hoc per studenti fuorisede per capire i propri diritti e i vantaggi nel regolamentare l’affitto. Si tratta di una ventina di pagine ma, vi assicuro, sarà un quarto d’ora ben speso per non farsi fregare. Con tutte le cazzate che leggiamo ogni giorno – comprese le tante di questo blog – non mi fare il pigro e leggiti la controguida.

Grazie ai nuovi tipi di contratto introdotti nel ’98 e alla finanziaria 2007 è diventato conveniente da entrambe le parti. In particolare, lo studente -o meglio, la sua famiglia – può detrarre 500 euro all’anno dalle tasse: in pratica, ci si paga almeno un misero campeggio in estate.

Laziodisu ha una agenzia degli affitti in via De Lollis, vicino alla mensa della città universitaria. Per chi non può permettersi nessun affitto e non ha vinto una delle rarissime borse di studio, c’è anche la possibilità di andare a vivere con un anziano autosufficiente. Non che suoni come una gran botta di vita, ma tant’è.????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

Per chi a Roma ci vive già, l’anno accademico entrante potrebbe essere la volta buona per metter su dei moti di rivolta contro il padrone di casa che si fa pagare in nero: pochi sanno che se si denuncia in modo unilaterale – cioè senza dirlo al proprietario – un affitto in nero si ha diritto ad un contratto super agevolato (anche un 80% in meno) per 4+4 anni.Contratti-Di-Affitto

Ci sono associazioni che seguono tutto l’iter gratuitamente come l’Unione Inquilini, con sede in via Cavour. Anche Sapienza in Movimento offre assistenza legale gratuita. La cosa davvero importante è avere la tracciabilità dei pagamenti: iniziate a non pagare più in contanti e per Natale avrete maturato i requisiti per una vendetta legale contro i proprietari succhiasoldi. Iniziate a cambiare la serratura…

si porta a roma… cucinare fresh & cheap

Il tuo stomaco sta ancora elaborando il trauma del pranzo di ferragosto – no, non quello delle adorabili nonnine –  tenutosi nella terronia più vera, la più grassa. Dato che il ritorno a Roma si avvicina, ti suggerisco di rendere le tue forme riconoscibili a chi ti ha visto l’ultima volta a fine luglioimages (3)

Ecco quindi il menù completo – si, mi sento tanto benedetta parodi, qualcosa in contrario?! – per organizzare cene in terrazzo con gli amici del liceo: fresco, economico, alcolico, multietnico e un po’ romano.

kitchen-cookbook-5-0709-lgAperitivo: Gazpacho. Ditemi cosa c’è di più radical chic della zuppa fredda, povera e andalusa, servita a inizio pasto in bicchieri strani&storti. Ovvero, come fare fessi i propri commensali con qualcosa di ‘esotico’ servendo loro passato di pomodoro. Anche in versione light (senza pane) e in 7 varianti: quella coi gamberetti vince, anche se è un po’ meno cheap.

Primo: Gricia (o meglio, griscia). Incursione obbligata nella cucina laziale. In estate, dato che ‘il sugo è caldo’ e ‘l’uovo è pesante’, i romani eliminano il pomodoro dall’amatriciana oppure l’uovo dalla carbonara e ottengono la Gricia. Come se il guanciale fosse na cosetta fresca. Contenti loro, contenti tutti, soprattutto alla sagra, che parte oggi.pasta alla gricia 5

Secondo (lo è?): Insalata greca. Perché i pomodori e i cetrioli comprati per il gazpacho erano troppi, perché siamo mediterranei e perché ci siamo rotti di sudare vicino ai carboni ardenti mentre gli altri ingurgitano salsiccia mezzi nudi. E poi correggere i propri colleghi che studiano ingegneria/fisica/statistica sulla pronuncia di feta è l’unico momento di riscatto di noi letterati disoccupati.

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Dolce: Cheesecake. Unico dolce freddo davvero veloce ed economico, al contrario del tiramisù. Poi il tocco madeinusa non guasta mai. Per la base suggerisco i pan di stelle bagnati con il Cointreau rubato dalla credenza dei genitori. Sopra nesquik liquido, se esiste ancora. Meglio prepararla vegetariana, senza colla di pesce – che fa schifo solo a leggerla.

Frutta: Anguria alcolica. Apriamo le danze dell’alcolismo con un classico estivo.

cocomero alla vodka 076_picsE’ ancora aperto il dibattito tra chi mette prima il dolce e poi la frutta, ma in questo caso l’ordine è d’obbligo per aumentare le possibilità di sbrattare tutto il cheese della cake sui nostri commensali. Provate a farla pure con la romanella, il vino dei castelli dolcissimo e trashissimo.

Post cena: Orsetti ubriaconi. Più rapidi di un jelly shot puzzettone, più freschi della vodka d’estate, gli orsetti alcolici sono un must del fine pasto poraccio. Qui puoi usare anche la vodka da 4.70 euro del Tuodì, nessuno se ne accorgerà.

si porta a roma… trovare casa (coi soldi: parte 2)

Intento ad organizzare il ferragosto nel paesello terrone? Ebbene, se in autunno devi venire a vivere a Roma dedicati a cercare casa se non vuoi occupare villini abbandonati né andare a vivere a Ponte di Nona – fattela raccontare da quelli che hanno avuto l’alloggio assegnato alla residenza lì.

Seconda parte della miniguida semiseria per orientarsi nella città più grande d’Italia. Per continuare a leggere devi essere così scemo – come me, d’altronde – da voler spendere almeno 400-450 al mese per avere un tetto. Se hai raziocinio e non accetti di dover pagare 529 dollari per avere un armadio più anziano di tua nonna, go to parte 1.

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pz bologna, per una volta senza oche

Piazza Bologna è decisamente di moda. Metro b, ben servita, villa Torlonia a due passi, in città universitaria a piedi. Perfetta quindi. Peccato che sia insopportabile da ogni punto di vista. Architettura neorazionalista, palazzoni da 9 piani in stile alveare, viali dritti che per attraversarli ci vogliono 5 minuti netti. La piazza è sostanzialmente una rotonda con al centro delle panchine: di giorno troverai anziani della media borghesia – tanti, tantissimi -, di notte una miriade di studenti fuorisede. Ma non farti ingannare: per lo più sono ragazzine che non vivono con coinquilini maschi sennò le violentano, non escono sole la sera sennò le violentano, non bevono se vanno a ballare sennò le violentano. Insomma, pensano dalla mattina alla sera a farsi violentare. Se proprio vuoi vivere qui, una raccomandazione: un numero civico sbagliato e sei alla stazione Tiburtina, in questo caso tira sul prezzo.

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la terrificante tangenziale di scalo

San Lorenzo è un classico che reinventa luoghi e spazi, a volte riuscendoci discretamente. Prima quartiere operaio, poi quartiere di studenti per eccellenza, ma anche di migranti venditori di fumo e punk della vecchia guardia. Molti palazzi senza ascensore, ma con adorabili cortiletti interni, in cui i bambini giocano ancora. Non credere a chi dice che le due linee di metro sono a 5 minuti: Termini è incredibilmente lontana. Se trovi casa nella parte alta del quartiere – quella a nord di via Tiburtina, verso castro pretorio – hai un minimo di tranquillità notturna, sennò compra i tappetti. Attento con l’indirizzo ‘Scalo san lorenzo’: potresti avere la finestra con vista tangenziale. Non credete a chi vi dirà che ci si abitua.

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pigneto, isola pedonale

Il Pigneto è il san lorenzo dei trentenni. Oddio non è che si capisca bene cosa sia dopo la massiccia gentrification se non un triangolino tra porta maggiore, prenestina e casilina, reso molto radical e molto chic da alcuni vip che ci sono andati a vivere e dal circolo degli artisti. In attesa che vi aprano la metro c (se lallero…), la zona ha già perso l’appeal di 4-5 anni fa, rimanendo vivibile con il sole e con la luna. Molto quartiere, poco città. Un plus alla zona dei villini. Attention please: il pigneto vero è l’area pedonale e poco più, quindi  finisce con via Gattamelata, non a Centocelle. Ditelo ai proprietari di casa.

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tipico paesaggio tuscolano, #sapevatelo

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sullo sfondo, san giovanni… quando ancora passava il tram

Tuscolana primo tratto. E’ la zona con il più alto tasso di densità abitativa di Roma. Case su case, colate di cemento lungo la metro a: ben servite e tranquille. Talmente tranquille da essere alienanti. Tutto così tranquillo da farti pagare una stanza a 7-8 km dal centro quanto una stanza in centro.

San Giovanni, Re di Roma. Si va a piedi al pigneto e a san lorenzo, senza gli adorabili bangla tra i piedi. A pochi passi dalla scala santa si sta tranquilli ma si esce anche di notte, con metro e bus a profusione. Qui se la casa non cade a pezzi, però, ci possono volere anche 5 piotte – che convertite in euro sono 500.

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Blu ha colorato l’ex caserma di via del Porto Fluviale, ostiense

Ostiense, Garbatella. Da piramide in giù è una zona in divenire. Resa cara da Roma 3, qui ti può capitare di beccare Ozpetek al bar, di avere i vicini di casa che vivono in un loft alla newyorkese, di cenare in un pub che prima era un capannone industriale e di svegliarti con la parete del palazzo dipinta da un writer anonimo e coloratissimo. Qui puoi ballare nelle migliori disco della città e poi guardare l’alba dall’aventinoimages (2)

Testaccio è Roma sud all’ennesima potenza. Dall’ ex quartiere operaio, vai a piedi a piramide, a trastevere e a porta portese, ma stai più tranquillo, in mezzo alla romanità più sopportabile. Nei palazzacci slavati e decadenti, sei a due passi dall’ex mattatoio – metà museo e metà area lounge – dal carissimo mercato dove non comprerai mai nulla e dai locali più trucidi della capitale – Coyote & Co. – dove puoi sentirti come nel ‘peggior bar di Caracas’. Studentelli non pervenuti: irresistibile.

si porta a roma… trovare casa (senza soldi: parte 1)

Mentre non riesco a smettere di pensare che quest’anno a Gallipoli ci sono andati davvero tutti – belli e brutti – provo a ricordare l’estate scorsa, quando cercavo casa in capitale e scoprivo l’esistenza della cucina semiabitabile. Personalmente iniziai a cercare sul serio a settembre inoltrato, ma per qualunque essere ragionevole è già moderatamente tardi.mappa_solo_roma

E quindi, non essendoci tempo da perdere, ecco la guida rapida per orientarsi tra i quartieri di Roma accessibili agli studenti fuorisede. Questa prima parte è dedicata a chi ha un budget di 300 euro per una singola – che a Roma è poco, sia chiaro -, ed è anche chi si deve sbrigare davvero: le occasioni se le sono già fregate a luglio. Per chi può spendere qualcosa in più, si rimanda alla prossima puntata.

Piccolo suggerimento: bada bene al numero civico. Le strade a Roma sono infinite e quel numeretto spesso vuol dire tutto. Altra riflessione: non scegliere la casa in base a dove andrai all’università. A meno che tu non sia uno sfigato – e se così fosse, smetti di leggere questo blog subito – a Roma dovrai sempre e comunque spostarti coi mezzi, ovunque tu viva. Quindi scegli in base ad altri criteri.

Se già vivi a Roma probabilmente non scoprirai nulla di nuovo qui, ma tant’è.

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tram deragliato sulla prenestina

Prenestina inoltrata. Tor de Schiavi, largo Preneste. Si narrano i peggiori crimini commessi su questa strada. In verità è solo la patria dei punk o sedicenti tali. Si va al Pigneto (quasi) a piedi. Discretamente collegata da diversi tram: san lorenzo, la città universitaria, termini si raggiungono in fretta. Un po’ meno di notte. Secondo me ha un buon rapporto qualità della vita/prezzo e ha perfino un minimo d’identità che la rendono qualcosa di diverso da uno stradone.

Casal Bertone, Casal Bruciato, Portonaccio. Qua c’hai il Qube (la discoteca del CASAL BERTONE, CORTEO SPONTANEO COLLETTIVI: BASTA AGGRESSIONI FASCISTE -FOTO 4mucca, ndr), ma soprattutto hai dei quartieri vagamente decadenti ma a misura d’uomo, dove il fruttivendolo ti regala il basilico e il prezzemolo. Collegamenti ottimi con la Tiburtina, qualche supermercato un po’ più grande e un’atmosfera notturna non proprio amicale. Case con ambienti tendenzialmente grandi.

Casilina, Torpignattara. Qui ci sono gli alberi e il trenino che ti porta fino a Termini – di giorno. Non è affatto male: zona anonima ma graziosa e in fin dei Vincenzo Livieri Ag. Toiati Via dell Acquedotto dell Alessandrinoconti ben servita. A me è sempre sembrata sovraffollata senza motivo. Evidentemente mi sfugge qualcosa. Anche qui tasso di tatto, piercing e skate sopra la media. Non lontana da San Giovanni e dalla metro A.

Tuscolona inoltrata. Anagnina, Tor Vergata. Qui siamo a cavallo del raccordo anulare. Parlo delle ultime fermate a sud della metro A. Si, quella veloce, pulita e climatizzata, quella che ‘dal raccordo ti porta a piazza di spagna in un quarto d’ora’. Non credere a tutto ciò. Menzogne di chi crede di affittare una casa a Re di Roma. Se studi a Tor Vergata potresti provare a pensarci, ma poi smetti.

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via della magliana

Magliana, Marconi. Ne hai sentito parlare solo per la ‘banda’, e invece qui hai la metro B a due passi, i delicati effluvi del Tevere e in estate vai a piedi al Gay Village. Cosa vuoi di più? Secondo me è la zona sottovalutata della città: economica, discretamente (cioè mal) collegata come tante altre… ma almeno otterrai alcuni stupiti ‘eh?!’ quando dirai dove vivi ai fuorisede ricchi e omologati di san lorenzo.

si porta a roma… (non) andare in vacanza

Il vero fuorisede fuoriposto in vacanza non ci va. No, non sentirti l’unico sfigato dell’universo quando, tornato in terra natia ad agosto, rivedi gli amici del liceo che nelle prossime settimane gireranno l’Italia/l’Europa/il Mondo. Accurate ricerche statistico-demografiche (fonte: stocazzo) dimostrano che la maggior parte dei fuorisede non va in vacanza. Non sei solo.campeggi_vacanze_salento

Gli affitti alle stelle della capitale impediscono vacanze più o meno esotiche. E anche quando il lavoretto e/o la borsa di studio di turno permetterebbero una

418AJorGOsL._SY445_settimana di campeggio in Salento, è la coscienza e il senso di responsabilità del fuorisede a intervenire – ben consapevole di essere reduce da circa 11 mesi di vacanze romane. Quelli che ci vanno – dato il livello di poracciaggine di questo blog – non leggeranno mai queste righe. D’altronde vanno compianti: non potranno mai forgiarsi del titolo di fuorisede fuoriposto. tzé tzé.

Dopo aver scientificamente dimostrato tale panorama antropologico universalmente valido, è necessario dettagliare lo stato delle cose. I fuorisede fuoriposto durante il mese di agosto assumono comportamenti variabili, a seconda di due fattori: capitale economico – l’effettiva quantità di pecunia sulla postpay – e capitale poraccio – che può esser messo in rapporto di diretta proporzionalità con l’essere uno sfigato. Prima che Bourdieu mi fulmini dall’alto dei cieli, passiamo in rassegna le 4 possibilità.

  • Il responsabile. Rimane a Roma anche ad agosto e il bagno se lo fa nellaEmergenza caldo, bollino rosso a Roma fontana di Trevi, perché ha un lavoretto vero. Risulta caratterizzato da basso capitale economico – perché sennò non lavorerebbe – e alto capitale poraccio – perché Roma ad agosto è sempre Roma ad agosto. Consigli per te che ti ritrovi in tale categoria: evita il mare romano e goditi la città svuotata e a costo zero.
  • Lo sfigato totale. Va in vacanza coi genitori. Alto capitale economico – perché le vacanze alla fine se le fa – e alto capitale poraccio (con i genitori?!). ‘Non  mi sono organizzato in tempo’, ‘preferisco non spendere altri soldi’, ‘a me il mare piace sempre e comunque’ etc etc… ve le racconterà tutte, ma l’unica verità è che a questo qui andare al mare coi genitori piace. Nessuna pietà per lui.

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  • L’invidiato. Molto semplice: vive in vacanza. La sua terra natia è un paradiso turistico, nella terronia più recondita. Per lui tornare a casa dalla famiglia vuol dire andare in vacanza e bagnarsi in un mare cristallino.    Basso capitale economico ma altrettanto basso capitale poraccio: se sei di Taormina hai vinto, chapeau!
  • ryanair_01Il genio. A casa ad agosto e viaggio all’estero in autunno. Certo, ci vuole almeno un medio capitale economico. Ma se ce l’hai, questa è la soluzione per portare a zero il tuo indice di capitale poraccio e uscirne vincitore. Compri il volo adesso e a ottobre metti in stand by i corsi del primo semestre e ti fai 4-5 giorni dove ti pare: con  eno turisti, prezzi più bassi e clima mite. Falli rosicà a quegli sfigati che sono andati a Ibiza e manco hanno…