si porta a roma… fotocopiare libri

Libri-fotocopiati_full

gli odiosi anelli dei libri fotocopiati: lunga vita alla spillatura selvaggia

 

Inizia dicembre e il fuorisede fuoriposto prende atto che la sessione invernale si avvicina. Nel mentre, gli viene anche comunicato che i corsi ai quali si è fatto mettere la firma per tutto il semestre – senza mai presentarsi a lezione, of course – hanno dei pre appelli per frequentanti prima di Natale. Ansia e disperazione sono dietro l’angolo. Keep calm. Primo passo: procurarsi i libri. E nel vocabolario del fuorisede poraccio “procurarsi” si legge “fotocopiare”. 

FINANZA E SIAE, MULTE E SEQUESTRI

Ed ecco che subentra un ulteriore panico. Perchè se per tutti noi è normalissimo fotocopiare libri interi, finanzieri e Siae non sono dello stesso avviso. E non sono leggende metropolitane quelle che narrano di studentesse indifese beccate coi libri fotocopiati all’uscita della copisteria, e punite con una supermulta. Da Tiburtina a San Lorenzo, non è più così facile trovare chi copia l’intero libro o addirittura tiene già tutto salvato nell’hard disk. Perfino a fotocopiolandia/viale Ippocrate è tempo di vacche magre. Ma non desistere: anche se la legge italiana vuole impedirti di studiare, questo semestre te la caverai. C’è chi assicura che a viale Ippocrate siano rimasti fotocopiatori scaltri e rapidi, o chi mette te a fotocopiare il libro – in modalità nonvedo-nonsento-nonparlo. Ma è diventato spesso indispensabile avere un libro originale da cui partire.

finanza copisteria-2

breaking news: fotocopie, è scontro ideologico tra finanzieri e studenti

L’USATO FOTOCOPIATO

Tale accanimento dello Stato contro i poveri studenti – si legga poveri in senso letterale, mi raccomando – interpone un ulteriore ostacolo tra il fuorisede fuoriposto e gli esami di gennaio. Ovvero ottenere un libro da cui far fare le fotocopie per il corso intero. Se gli studenti dell’anno precedente possono venderne alcuni, c’è prima da trovare lo sfigato che studierà dai libri fotocopiati usati. “fotocopiato usato” è davvero la quintessenza del poraccio: leggere un testo già sottolineato è una continua sfida con l’intelligenza del precedente possessore. L’esperienza cultè  l’interpretazione dei grafici senza senso lasciati ai margini: ed è un attimo che ci si sente Tomb Raider nelle tombe egizie. In più il fotocopiato usato è presumibilmente pronto a disfarsi alla prima sfogliatura: studierai convinto che il libro sia di 4 capitoli, per poi scoprire a due minuti dall’esame che gli altri 3 ti hanno abbandonato. Volati via una pagina per volta… altro che scripta manent.

tomb_raider_4

fotocopiato usato: nemmeno il potere delle tette di tomb raider riuscirà a farti interpretare le sottolineature del precedente possessore

L’ORIGINALE

E poi ci sono sempre i prof che vogliono l’ultima edizione oppure cambiano i testi da un anno all’altro. Ovviamente le mille biblioteche romane non avranno il libro che serve a te. Per questi casi non c’è storia: qualcuno se lo deve comprare originale. Scarta subito l’idea di fare collette. Il vero poraccio non maneggia spiccioli e lo sforzo organizzativo è immotivato. Tanto il tempo ti darà ragione. In tre fasi.

cop

i fuorisede fuoriposto: astuti manipolatori delle teorie studiate sui libri – fotocopiati, ovviamente

FASE 1: la guerra psicologica. Quando si prende atto di questa necessità inizia una guerra psicologica tra i vari studenti del corso: tutti aspettano che l’altro lo compri. Prima o poi qualcuno cede. Ai secchioni inizia a salire l’ansia ad ottobre perché ancora non hanno tutti i libri… e corrono in libreria. Appena il secchione di turno viene avvistato a lezione con il libro originale inizia la fase del corteggiamento per farselo prestare.

FASE 2: il corteggiamento. Il fuorisede fuoriposto sarà spietato. Manderà la figa della classe dal più nerd di tutti a chiedergli il libro. Dopo anni in cui non lo ha nemmeno salutato, senza neanche ricordare il suo nome, la zoccola opportunista con fare suadente prometterà un caffè in cambio del libro.

FASE 3: la riproducibilità selvaggia. A quel punto è fatta: fotocopiato una volta, le preziose copie passeranno di mano poraccia in mano poraccia, di copisteria in copisteria. D’altronde è l’era della riproducibilità tecnica, vero Benjamin?

IL GENIO

Fin quando non spunterà il genio, che il giorno dopo il primo appello di gennaio – che il genio puntualmente salta, volendosi passare il Natale in santa pace – andrà dai cari colleghi che hanno sostenuto l’esame: “ma non è che potresti prestarmi i libri? tanto a te non servono più; lo faccio a febbraio e te li riporto”. Inutile dire che nel freddo inverno del 2009 risposi affermativamente a una domanda del genere… e quelle fotocopie ancora sono a prender polvere nella zozza stanza del genio, cronicamente fuoricorso.

Lascia un commento