si porta a roma… Capodanno fuorisede (opzione 1: tornare a Roma)

Il vero fuorisede fuoriposto non fa piani per Capodanno. Se hai prenotato voli mesi fa o se hai già la prevendita della disco in tasca, fatti delle domande e cambia blog. Se invece per te san Silvestro è ancora una nebulosa indefinita, a cui dare una forma solo durante il cenone sei nel posto giusto. Qui l’unico tavolo da prenotare è quello di casa di amici, per sbroccarci sopra alle 4.28 dell’anno nuovo.

Il grande dilemma di ogni fuorisede è se fare Capodanno a Roma o nel paesello natìo. Se gli amici del liceo ti hanno già sufficientemente depresso, prendi un treno regionale e torna in Capitale. Troverai innumerevoli colleghi orfani per una notte. Fingeranno di non avere un padre e una madre, ma solo a cavallo tra 31 e 1.

TV: PAOLINI A GIUDICE ROMA,MAI PIU' BLITZ DAVANTI TELECAMERE

CHI: aspettati anche Paolini tra gli (auto)invitati del cenone

LA CENA: CHI 

Con chi si magna? Le dinamiche di invito al cenone tra fuorisede poracci sono caratterizzate da incontrovertibili meccanismi di agglutinazione. Gruppi e sottogruppi di amici, conoscenti, sconosciuti si aggiungono a questa fantomatica cena. Non puoi far nulla per fermare l’invito selvaggio, senza selezione all’ingresso alcuna. Tanto è l’ultimo dell’anno e siamo tutti una grande famiglia. Il numero di partecipanti è sfuggito al tuo controllo già prima di Natale, l’evento su facebook è pubblico, tanto che si è aggiunto anche l’immancabile Paolini e allora il vero problema diventa il DOVE.

LA CENA: DOVE

Errore 1. Nel pensare quest’evento di fine anno nessuno ha preso in considerazione che tutti i fuorisede fuoriposto vivono in appartamenti in cui lo spazio disponibile si riduce ad una cucina semiabitabile, in cui di solito non riescono a mangiare in pace nemmeno gli inquilini della ridente abitazione. I trendsetter ne sono ancora all’oscuro, ma il must del 2014 sarà cenare in piedi. Quindi anticipiamo le tendenze, tanto siamo gggcciovani. Tra il 28 e il 29, quindi, un martire si immolerà per la causa e metterà a disposizione l’angusta casa, tenendo all’oscuro i propri coinquilini, che dormono beati nei loro paeselli d’origine.

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DOVE: ovviamente nell’estrema periferia. Il concertone da certezza a sogno grazie ad Atac

 Errore 2. Ovviamente questo martire NON abita a san lorenzo, né a piazza Bologna. E’ usuale che la location sia in prossimità del raccordo o giù di lì. L’intenzione di tutti è cenare e poi riversarsi nell’immensa capitale. La città è nostra, la notte è anch’essa gggcciovane come noi e allora nulla può fermarci. Il concertone al circo massimo ci aspetta. Se non che  il vero fuorisede fuoriposto sta a piedi. Non ha auto, non ha scooter. Al massimo una bicicletta hipster per la primavera. Per tutto il resto c’è Atac. A Capodanno. Si. #credici #dontstopbelievin

 

LA CENA: COSA

L’unico tassativo della cena è “ognuno porta qualcosa“. Se gli (auto)invitati sono tutti terroni sarà una profusione di

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COSA: il cuscus – fast and cheap – salva anche il cenone con invitati nordici

 

pasta al forno, torte salate, conserve, salumi, formaggi. Ognuno dei fuorisede a Natale ha amato la propria famiglia e la valigia del viaggio terronia-Roma era carica di LA QUALUNQUE. Il cibo non dovrebbe essere un problema. Ma se ci dovesse essere carenza di alimenti, ricorda che sei gggcciovane, hai magnato come un porco all’ingrasso negli ultimi 10 giorni e a gennaio si torna alla vita normale. Se tra gli invitati/imbucati hai la fortuna di avere qualcuno più a nord di Roma, aspettati solo del vino. Comprato probabilmente al conad prima di venire a cena. Ma va bene così, in qualche modo bisogna pur sempre dissetarsi.

IL DOPOCENA: WHAT?

Se hai letto fin qui e hai   più di 3 neuroni, avrai già realizzato che il dopocena non esiste. E’ un bluff per non sentirsi sfigati chiusi in un appartamento di periferia l’ultimo giorno dell’anno. Fino all’una di notte la maggioranza continuerà a sostenere “dieci minuti e scendiamo”. Ma l’idea di prendere dei mezzi pubblici capitolini, in piena notte, con le panze piene, ubriachi, fa desistere anche il più ggcciovane della combriccola. E allora tutti svaccati sui divani aspettando l’alba del nuovo anno. Da contemplare dopo 3 ore di sonno. Perché se Roma è nostra, siamo noi a non essere di Roma. Sniff. Buona fine, buon inizio.

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