si porta a roma… la guardia medica turistica

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eccola, è lei: la merla portafreddo

Ebbene si, i fuorisede fuoriposto non sono immortali. Mo’ ci son pure sti giorni della merla superfreddi (ma poi, sta moglie del merlo da noi che vorrà mai?!). Anzi, seppur tendenzialmente giovani siam soliti convivere con scaldabagni che scaldano poco e termosifoni poco termici, oltre alle intemperie e a dosi d’alcol poco gradite al sistema immunitario. “Di notte leoni e di giorno coglioni” mi è solito dire il coinquilino di merda che mi ritrovo.

S.O.S. MALATTIE VENEREE

E’ quindi probabile che ogni tanto, nelle tue follie capitoline, ti possa ritrovare ad aver bisogno di un medico. Dopo una sbronza, per l’ennesima malattia venerea, per farti prescrivere gli antibiotici che il farmacista non vuole darti sottobanco. Ovviamente non hai la residenza a Roma – se ce l’hai non sei né fuorisede, né fuoriposto, quindi stai alla larga da sto blog. Il tuo medico di famiglia è dove sta la tua famiglia, quindi lontano, appunto.

No, non sei destinato a morire per un’influenza. Siamo nel 2014 e Roma è una delle capitali del G8. Il capitalismo occidentale di salverà. O meglio, il sistema sanitario nazionale. Evita di chiamare altri disperati come te alla ricerca degli antibiotici scaduti nel 2006. Certo, puoi farti portare al pronto soccorso, ma se non sei in fin di vita rischi di doverci rimettere anche dei soldi. E poi ti auguro che la cosa non sia così grave e tu possa avere la forza di camminare sulle tue gambe fino a Trastevere.

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voci di corridoio fanno sapere che la dottoressa della guardia medica turistica di Trastevere non ha per niente ispirato questo giocoso fumetto

TRASTEVERE E LA GUARDIA MEDICA TURISTICA

Qui – ovvero in via Emilio Morosini 30, una traversa di viale Trastevere, all’interno dell’ospedale Regina Margherita – c’è la luce verso la salute: la guardia medica turistica. Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20: è gratuita  e con medici disposti a firmare prescrizioni mediche senza manco chiederti come ti chiami. Oddio, un documento serve pure, ma null’altro. La dottoressa un po’ pienotta che ti si paleserà davanti sostituisce in tutto e per tutto il medico di famiglia che hai ancora assegnato al tuo paesello d’origine.

Se sul pisello t’è spuntato un bubbone rosso, se hai un herpes più grande del tuo occhio, se la febbre è salita oltre i 38… non ci vuole mammà per dirti di farti vedere da un medico. E allora prendi il tram 8, fatti vedere e  ti diranno loro dove farti curare. Ah, mi sa che c’è da pagare il ticket.

si porta a roma… roommates, il tripadvisor dei coinquilini

Proprio da Roma potrebbe arrivare il TripAdvisor per coinquilini. Un’app per il cellulare che vuole rendere più semplice e affidabile cercare un coinquilino. La sicurezza di non beccare il coinquilino di merda nessuno potrà mai dartela. Ma magari potremmo provare a ridurre le possibilità di trovarsi con capelli e peli della barba abbandonati in bagno o i piatti senza Dio nella cucina semiabitabile.

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roommates: il tuo coinquilino ti recensirà

Il social ideato da Fabio, Luca e Louis potrebbe dare una mano. I tre hanno lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo per raggiungere i 30.000 euro di cui hanno bisogno. Il termine ultimo è tra poco più di due settimane, ma sono fermi a 132 euro. Poca roba. Speriamo in uno sprint finale.

Se il progetto diventerà realtà, ogni utente avrà una “Roommate-Gamer-Card“. Una carta d’identità dell coinquilino, una sorta di bacheca dove ognuno è raccontato per ciò che è nelle 4 mura della casa condivisa. L’app dovrebbe funzionare un po’ come un gioco a punti: guadagni punti quando condividi una tua caratteristica e ti vengono “convalidati” solo quando i tuoi coinquilini avranno certificato la veridicità di quel che dichiari. Si tratta di “recensire” ogni giorno il proprio coinquilino.

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il coinquilino di merda è fermo a zero punti.. si spera..

Niente imbrogli allora: se dichiari che passi da una casa all’altra con un pappagallo starnazzante e sempre pronto a scagazzare ovunque, non riuscirai a far credere di essere accompagnato da due inseparabili coloratissimi. Se quando vai a vedere la stanza fai la timidona verginella, ti sgameranno con un rapido movimento di polpastrelli su touchscreen: ti stai trasferendo al Pigneto non perché sei radical chic, ma piuttosto radical zoccola e ti sei già ripassata tutta San Lorenzo.

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le bambine di Shining: scatta il ricatto ed è un attimo che te le ritrovi nella doppia affianco alla tua

Non voglio sapere i giochi di ricatti e controricatti che si innescheranno. “Se scrivi su roommates che scoreggio ogni tre parole che dico non ti approvo che lavi i piatti”. “Se mi fai passare per zozzona che non rispetta i turni delle pulizie creo un profilo fake e come prossime coinquiline in doppia ti metto le bambine di Shining”. Sarebbero dialoghi poco piacevoli tra coinquilini che si vogliono così tanto bene  …

si porta a roma… i saldi poracci

Per il vero fuorisede fuoriposto i saldi non sono ancora iniziati. Disgusto e indignazione appaiono sul suo volto quando legge di sconti del 20 e del 30 %. I saldi sono quelli dal 50% in su. E’ evidente che le svendite del fuorisede fuoriposto iniziano la settimana prossima se non l’altra ancora.

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per ogni partecipante al seminaked party desigual, un libro di Calvino prende fuoco

 Ha ignorato il seminaked party alla Desigual di via del corso perché si vergogna della sua panza e sa bene che a Roma i saldi termineranno il 15 febbraio. Quindi conta di farci anche il regalo di san valentino a quella sfigata con cui è solito accompagnarsi. Ma c’è modo e modo di girar per saldi. O meglio, almeno tre modi.

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lo spacchettamento inaugurale dell’H&M di via del corso: stracci ben confezionati

 IL CENTRO. Il fuorisede fuoriposto si presenta in centro giusto 3 o 4 volte l’anno. Un paio di queste sono per i saldi. Si mette il cappottino, il foulard e le finte Clarks e parte alla volta di piazza del Popolo. Qui ha il primo grande bivio davanti a sé. Fare via del Babuino provando a mescolarsi ai ricchi senza riuscirsi oppure buttarsi nella caciara di via del Corso e comprare le pezze di piazza italia. Anche se comprerà solo H&M e Alcott potrà sempre dire in giro di aver fatto shopping in centro. Al massimo di concederà il lusso del finto cashmere a 25 euro delle bancarelle bangla. E tornerà nella sua amata stanza doppia di san lorenzo pieno di nuovi coloratissimi stracci che profumano di centro storico e che reggeranno al massimo 4 lavaggi in lavatrice.

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il labirinto alienante di Porta di Roma: stracci superorganizzati

IL CENTRO COMMERCIALE. I più coraggiosi fanno finta di avere l’auto e quindi credono di disporre dell’intera capitale. Confidano nell’Atac e quindi contemplano i vari Porta di Roma e Euroma2 tra le possibili location di shopping selvaggio. Pieni di energie partono in direzione centro commerciale, dopo circa un’ora di viaggio della speranza iniziano a vagare per i millemila metri quadri di negozi. Il loro coraggio scema sempre più quando si rendono conto che le uniche vetrine accessibili sono sempre le stesse. Cioè Alcott, piazza italia e H&M: gli stessi di prima, che poteva avere a 15 minuti di autobus. Comprerà alcuni stracci coloratissimi che profumano di capitalismo e alienazione. Anch’essi reggeranno 4 lavaggi.

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mercato vintage al pigneto, ultima domenica del mese: stracci di quartiere

IL QUARTIERE. Poi ci sono i duri e puri. Quelli che non si schiodano dal pigneto manco per i saldi. Che rimangono aggrappati ai negozietti pseudo vintage di san lorenzo. A loro non frega nulla che è per il quarto anno di seguito che in quella vetrina c’è la stessa borsa zebrata “che fa tanto punk”. Li vedrai a zonzo tra le stesse quattro strade dove mangiano, vivono, studiano (?), si riproducono e forse moriranno. Lì e solo lì cercano i capi con cui agghindare il proprio corpo, prediligendo lana cotta (esisterà la lana cruda?), maglieria dai toni pastello e borse di cuoio. Anche in questo caso il bottino sono degli stracci coloratissimi, che profumano di centro sociale e piscio di cane. La lana cotta resiste a qualsiasi trattamento: plus durata lavatrice, 8 lavaggi.

Di quartiere, capitalisti o centrali, rimangono sempre e solo irresistibili e coloratissimi stracci da fuorisede fuoriposto.

si porta a roma… la (non) befana di piazza navona

In queste settimane di festività piazza Navona smette di essere uno dei posti più belli di Roma per trasformarsi in un suk di dolcetti e giochi da fiera che perfino da Torvaianica sono scomparsi dagli anni 80. Scappa dalla stucchevole mela caramellata, scappa dall’infernale giostra dei cavallucci e concentrati sulla Befana. I romani la preferiscono a Babbo Natale. E così il 6 gennaio la Befana si palesa a piazza Navona e fa la gioia di tutti i bambini.

ROMA BEFANA PIAZZA NAVONA

pz navona, da piazza a suk è un attimo

Tu, fuorisede fuoriposto, so che vuoi integrarti nell’humus culturale e folkloristico della capitale. Per questo motivo hai già anticipato il tuo rientro a Roma fissandolo prima del 6 gennaio – se non vi hai già passato il capodanno. Con chiunque parli ti diranno che si paleserà, che si calerà dall’alto, appesa a un filo e a cavallo di una scopa. E allora tutti al freddo e al gelo immersi nel suddetto suk la sera del 5 gennaio, attendendo la Befana insieme a centinaia di bambini sognanti.

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2 euro e passa la paura: anche in camera tua l’inquietante befana colorata.

ore 23: vabbè aspetteranno la mezzanotte. ore 24: vabbè la befana pure fa ritardo, a mò di metro b. ore 1 del 6 gennaio: chiediamo ai commercianti… lo sconcerto nei loro occhi. Se manco parlassi loro di ufo e extraterrestri. Mai vista Befana a piazza Navona. Il panico, lo sconcerto. Non ti fidi, decidi di cercare un uomo di stato a cui affidare le tue speranze. Ti accontenti anche di un vigilante privato. Non sa di cosa parli, ti fissa con lo stesso sguardo che potrebbe dedicare ad un cagnolino zoppo. Nulla, le certezze che aveva l’intera cittadinanza romana fino al 4 gennaio, la sera del 5 gennaio si dissolvono. Non era vero nulla. Nessuno ha mai visto una sfigata travestita da befana a piazza Navona. LA BEFANA NON ESISTE.

Per affogare la tua delusione – dato che il 5 è noto, si va a ballare non si sta al freddo in mezzo ai bimbi – non ti resta che addentare una graffe alla nutella – che qui amano chiamare ciambella calda… mah –   e rotolare fino alla fermata del 492.

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la befana non esiste, consolati con una graffe calda

Ciò è l’accaduto di circa 363 giorni fa. Anche allora gli organi di stampa parlavano dell’atterraggio della Befana a piazza Navona, nella notte tra il 5 e il 6. Anche allora la raccontavano come una tradizione della città, a cui non mancare. Anche allora tutti i conoscenti e amici romani giuravano su ciò che avevano di più caro che la Befana esiste ed è un appuntamento immancabile.

Ma la befana 2013 non è mai esistita. E il mio infreddolito naso è rimasto inutilmente puntato verso il cielo fino alle due di notte, insieme a quello di tanti altri bambini sognanti e assonnati. Questo post vuole fare giustizia. Piscia piazza Navona e trascorri la tua Epifania con la fidata Peroni nella piazzetta di san lorenzo.