si porta a roma… lo sciopero dei mezzi

Per ogni fuorisede fuoriposto che si rispetti, lo sciopero dei mezzi pubblici è una farsa. Si tratta di quelle cose che tutti pensano ma mai nessuno dice: alla fine non sciopera nessuno. D’altronde, il fuorisede per definizione non è motorizzato, quindi se si dovesse chiudere in casa ogni volta che qualche sigla sindacale – legittimamente, sia ben chiaro – indice uno sciopero del personale del trasporto pubblico, farebbe la vita di clausura della monaca di Monza… che pure potrebbe avere il suo perché, pensandoci un attimo.

Diciamo che nel 90% dei casi, lo sciopero dei mezzi si traduce in un motivo pseudo-valido per far saltare le lezioni dell’università. Basta che al prof di turno vengano evocate scene apocalittiche di poveri studentelli appiedati che, dopo una sveglia all’alba (ma dove? ma chi? ma quando?!), sono costretti a tornarsene a casa perché i bus non passano. Ed è un attimo che si rimanda tutto alla settimana seguente. Considerando che gli scioperi sono sempre di venerdì, allungare il week end a buffo è una tentazione forte un po’ per tutti.

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Il tutto si traduce in una giornata libera, dato che i mezzi poi passano. E’ noto che l’atac bleffa più di un navigato giocatore di poker e quindi quel furbacchione del fuorisede fuoriposto, in occasione degli scioperi, cosa fa? Recupera sonno? Inizia a studiare per la sessione d’esame estiva? Niente di tutto ciò, anzi, è solito organizzare una scampagnata al parco o addirittura fuoriporta. Fin quando non si abbatte sul suo destino il 22 marzo 2013.

Ebbene si, oggi il sole ha dato inizio alla primavera, ma questa volta la scampagnata se la sono andata a fare gli autisti. Giustamente, il mese scorso andarono in massa a fare gli scrutatori per le elezioni – bloccando la città – e quale occasione migliore per spendersi quel paio di sudate piotte se non spassarsela il primo week end di primavera?

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Risultato: metro chiusa, bus manco a pagarli oro, e un traffico di smart e motorini che se anche fosse passato qualche bus, si sarebbe fatto prima a piedi. Il tutto condito da – tanto esauriti quanto controproducenti – ausiliari del traffico pagati per prendersi le peggiori bestemmie da tutti i passati. Il tenero fuorisede, quindi, dopo aver mobilitato mezzo corso di laurea per andare alla fantomatica ostia beach, non ha intenzione di  accontentarsi di una villa Torlonia qualunque. Verificata l’entità dello sciopero, scatta la caccia all’amico/collega/conoscente motorizzato. Auto, scooter, smart, triciclo, tandem. Tutto va bene pur di non sprecare questa giornata di cielo super terso.

D’altronde dopo una sessione invernale passata su sudatissime carte, seguito a ruota da un mese di pioggia che manco a Calcutta nella stagione delle piogge, spunta il sole e io francamente mi chiedo… che stai a fa ancora davanti al pc a leggere sto blog?