si porta a roma… andare per musei: tipi umani

“Roma è un museo a cielo aperto” è il luogo comune che più comune non si può. Dopo il primo mese passato a fare il turista a piazza di Spagna,hai incominciato a chiederti cosa ci sia di museo nel cielo aperto della Tiburtina. Ciò non toglie che il fuorisede fuoriposto sufficientemente radical chic ma non abbastanza hipster adori andare in giro per i vari musei capitolini.

gratis la prima domenica del mese, perfetti al posto dell'after

gratis la prima domenica del mese, perfetti al posto dell’after

GNAM (no, PSY non parlava di questo qui), MACRO, MAXXI, Musei Capitolini. Non sto qui a elencarli, altrove trovi tutte le info che ti servono. L’importante è che sia gratis, sempre o solo una volta al mese: il Palazzo delle Esposizioni è free il primo mercoledì del mese (di pomeriggio e per gli under 30), i vaticani gratis la prima domenica del mese – che equivale ad un’alzataccia alle 6 con preghiera e cilicio annessi. Poi occhio alle giornate speciali, come quella di sabato scorso: leggi i giornali e scoprile.

Ma i fuorisede non sono tutti uguali. L’atto museale implica una differenziazione delle condotte. 

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Le tre età della donna, Gustav Klimt, 1905, alla GNAM

L’inutile dotto è quello che sta da innumerevoli anni a studiare arte, sa che non gli servirà mai a nulla che gli possa portare sostentamento e quindi fa fruttare gli anni sprecati portando gli amici in giro per i musei. Si improvvisa guida turistica, senza rendersi conto che tutte le altre tipologie di fuorisede lo stanno assecondando goffamente, capendo il 25% delle sue parole.

L’interprete di solito studia scienze della comunicazione, quindi presume di sapere d’ogni cosa. O meglio, sa di non sapere, ma è convinto che i suoi studi omnicomprensivi lo abbiamo dotato delle competenze per scoprire ogni cosa con un colpo d’occhio. E allora ecco che ‘Le tre età della donna  ‘ di Klimt (allo GNAM di Valle Giulia) diventa ‘uno sguardo su l’umanità tutta, l’anello che colma l’incomunicabilità intergenerazionale dei giorni d’oggi.

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l’ignorante e il suo concetto d’arte

L’ignorante convinto è totalmente indifferente a qualsiasi suggestione artistica. La sua sensibilità è scossa solo da Miley Cirus che lecca i martelli. Eppure quando si decide di andare ad una mostra s’accolla sempre. Dopo aver sparato un paio di cazzate sulla tipa della biglietteria scompare. lo si ritroverà allo store, cercando di rubare il matitone col logo del museo. Lo riconosci perché conserva il biglietto gelosamente per poi compiacersi del proprio livello culturale quando all’esame lo bocceranno perché non conosce l’italiano.

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il MAXXI è il più cool, perfetto per lo splendido

Lo splendido si presenta alla mostra solo se vi è annesso qualche sorta di vernissage/aperitivo/presentazione. Agghinderà se stesso come avrebbe fatto se mai lo avessero invitato al ballo delle debuttanti e passerà il proprio tempo a sfumacchiare in giro cercando di abbordare l’indifesa sfigatella, venuta da sola al museo con l’occhialetto da segretaria (inconsapevolmente) sexy. Le rivolgerà la parola dopo aver letto una cosa a caso sull’app ‘Musei in comune’.

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se proprio devi rimorchiare in museo, almeno fingi di saperne qualcosa

La sfigatella di cui sopra è per definizione femmina. Non me volere, ma quando si vede qualcuno da solo che vaga tra le opere è quasi sempre un fuorisede di sesso femminile. Magari un po’ sciatta e con la moleskine per prendere appunti sulle sensazioni mistiche che l’arte le sta provocando, all’interno di quel triste golfino infeltrito. Attenzione, da non rivelare allo splendido di sopra: la sfigatella che gli sta rivolgendo la parola – per un buon 60% – è lesbica.

E ora smetti di interpretare, riconosci di essere ignorante, lascia che lo splendido e la sfigatella restino a casa ad accoppiarsi e scova tra i tuoi conoscenti qualche inutile dotto per farti spiegare un po’ d’arte. Si, soprattutto quella contemporanea, quella “che non si spiega”. Oscurità semantica. Ansia. Mah…