si porta a roma… (non) stirare: tintorie amiche

Il fuorisede fuoriposto non stira, per default. Puoi essere ricco o povero, bello o brutto, puoi puzzare o profumare, ma se vivi senza mammà tra i piedi sarai riconosciuto con un solo sguardo: ai tuoi vestiti spiegazzati.

vietato stirare

il fuorisede fuoriposto: geneticamente intollerante al ferro da stiro

Vedi camminare incoscienti fuorisede – che siano maschietti o femminucce conta poco – che con una disinvoltura imbarazzante si espongono ricoperti di pieghe dovute alla mancata stiratura del vestiario. Nessuno scampo: anche il più pulito e ordinato si rifiuta di pensare al ferro da stiro come qualcosa di diverso da un’arma da sfoderare in eventuali liti coi conquilini.

Decine le maniere per aggirare la questione, spesso usate in maniera combinata, ma tutte ugualmente deficitarie.

Puntare su materiali innovativi. L’amica – aspirante, sia chiaro – fashion blogger: “la prossima volta vieni con me a fare saldi, ti faccio comprare solo tessuti che non si stirano”. E così fu che ti ritrovasti con addosso chili di costosa plastica dall’osceno gusto, grazie alla quale ottieni l’effetto sauna-portatile. Sudore: tutto intorno a te, come la Vodafone, ma senza Megan Gale.

Stendere con astuzia. Il genio della situazione è quello convinto di avere l’asso nella manica: “Guarda io perdo solo due minuti in più quando li stendo, sbattendoli un po’ e distanziandoli per bene”. Eh si, infatti la tua polo è stata appena arrotata da un camion in corsa, solo per questo ha più rughe della favolosa Marta Marzotto.

marta-marzotto-festival-venezia-2006_650x435

la Marzotto ai suoi 80 anni, nel 2006 o.O

Farseli stirare dalla coinquilina/o sfigata/o. Questa la puoi attuare solo se te la/o scopi, e pure a un certo livello. Non ci sono manicaretti/favori/sostituzioni nel turno delle pulizie che tengano: solo il fornicare può portare a tanto. Ma a quel punto ti sarai scopato la sfigata della casa… fai un po’ te.

download

paperinik, sicuramente letto dalla sfigata di cui sopra

Imparare a stirare. Non ci provare. Fai in modo che rimanga uno dei buoni propositi dell’anno nuovo per ogni anno della tua vita. Risparmiati di scoprire quanto tempo e fatica ci vogliono, sarà solo un duro colpo alla tua forza di volontà e alla tua autostima. Ti sentirai inutilmente vecchio quando ti farà male la schiena. Brevetta un modo per stirare seduti senza ustionarsi, piuttosto. E poi sei sicuro di avere un ferro da stiro in casa? 

Shopping selettivo. NO assoluto a camicie, camicette e affini. Bandito il lino e la seta. Niente pantaloni che non siano jeans. Colori tendenzialmente scuri. Insomma, con quel che rimane si può andare giusto a San Lorenzo o al Pigneto.

Ma giungerà il giorno in cui dovrai andare ad una seduta di laurea – se mai qualcuno dei tuoi amici arriverà alla disoccupazione. Giungerà il giorno in cui sarai chiamato per un colloquio di lavoro che non sia da burger king –  se mai prenderai in considerazione l’idea dell’occupazione. Insomma, a un certo punto una camicia te la dovrai mettere. E allora avrai bisogno di una di queste lavanderie, amiche degli studenti squattrinati. Fallo almeno una volta: regala quell’illusoria sensazione di ricchezza almeno quanto il taxi.

Piazza Bologna, viale Ippocrate, verso piazzale delle provincie. 3 euro per lavare e stirare camicie, pantaloni e giacche. Un po’ caro lavare la pelle (ma chi lo lava il giubbotto di pelle?!).

San Lorenzo, via dei Sardi, verso scalo. Anche qui 3 euro per capi standard, e prezzi onesti anche per il piumone che non entra nella tua lavatrice del secolo scorso.

Torpignattara, via acqua bullicante, lato casilina. Da Lavamonoprix le camicie come nuove a 2 euro, solo stiratura 1,50. So cosa pensi, ma se vivi al pigneto non è poi così lontano: motivo in più per andare a trovare quell’amica che vive in culo ma è convinta di stare al pigneto come te.

Lava e Cuce, franchising. Praticamente monoprezzo per qualsiasi capo: 2,20 euro e passa la paura. Consegna in 30 minuti per le camicie. Ce ne sono in giro per roma, ma purtroppo tutti a distanze immorali da casa tua.

pillola capitolina: pensiero libero in viale ippocrate

E poi passeggi su viale Ippocrate, il luogo dove e uniche cose che puoi fare sono mangiare ottimo cibo spazzatura a pochi euro e fare fotocopie. Il tutto a pieno uso e consumo del fuorisede fuoriposto.

Così accade che questi palazzotti borghesi da 8 piani – con oscena radica finta in ogni androne – devono accettare il fatto di essere a due passi dalla città universitaria: free space, piccolo angolo di mondo libero all’incrocio con via Vigevano.

image (13)